Rinnovo del contratto integrativo in DXC Technology

Laura Baldi
Ci troviamo un giovedì pomeriggio a Roma in FLM (sede sindacale della FIOM nazionale), c’è un’allegra agitazione tra noi delegate e delegati del coordinamento sindacale DXC Technology: oggi si potrebbe concludere e arrivare alla firma del Contratto Integrativo Aziendale.
Si potrebbe, perché spesso ci abbiamo sperato ma poi l’azienda ha fatto marcia indietro ritornando su posizioni che davamo per superate.
Rivediamo i testi con le ultime correzioni, rileggiamo tutto il nostro accordo e siamo pronti a spedire l’ultima versione all’azienda che ci raggiunge una mezz’ora più tardi. Iniziamo la discussione con la solita nostra determinazione (oggi Valentina Orazzini, la nostra funzionaria nazionale, è più carica del solito): i primi punti passano, poi anche gli altri, l’azienda propone alcune lievi modifiche che accogliamo, altri punti scorrono via lisci…Ci siamo, siamo vicini alla firma…ultimo scoglio sulle pari opportunità, si discute ancora animatamente (più le delegate che i delegati) e la spuntiamo anche qui! Si firma!!!
Arrivano le 7 copie del nuovo CIA da firmare ci si rilassa, si ride, si fanno battute, addirittura dei complimenti. È bello fare le trattative in presenza, mi mancavano le occhiate, gli ammiccamenti, le gomitate e i sorrisi delle mie compagne e dei miei compagni.
È stata una trattativa molto lunga e complicata, perché la pandemia ha interrotto i negoziati e riscritto le priorità facendo virare il confronto, per un anno almeno, sulla definizione di un accordo sul lavoro agile, la ridefinizione dei ticket e i protocolli Covid. Ma non solo, l’azienda ha continuato la sua trasformazione e, di fatto, alla fine della trattativa praticamente tutto il management risulta cambiato. Con fatica con ogni nuovo interlocutore sono stati ripresi i fili della trattativa e tenuta aperta la discussione sul rinnovo contrattuale.
Il nostro accordo prevede il non assorbimento delle quote salariali del CCNL, garantendo per tutti e tutte gli aumenti in paga base programmati per giugno e conferma la distinzione tra il salario negoziato (quello del CCNL) e quello discrezionale (o cosidetto di merito, quello elargito unilateralmente dalle aziende). Punto fermo per noi dal precedente contratto ma che l’azienda ha cercato in più riprese di eliminarlo arrivando anche ad interrompere la trattativa. Così come ha cercato di rivedere i trattamenti di indennità per turni e le maggiorazioni per le reperibilità ma anche qui siamo riusciti a mantenere le condizioni esistenti migliorative rispetto al CCNL.
È stata ridotta da 24 a 13 mesi la maturazione della quattordicesima mensilità per i neoassunti.
Importante innovazione è tutto il capitolo legato alla genitorialità: vengono introdotti ulteriori 3 mesi di congedo parentale retribuiti all’80%, innalzati di 3 giorni il congedo paternità obbligatorio, aumentati i giorni di congedo per malattia bambino, che passano da 8 a 10, e viene sancito il diritto di ugual trattamento al cosiddetto “genitore affettivo”, ossia l’”altro” genitore delle coppie omoparentali che nel nostro Paese la legge non riconosce e non tutela. Quest’ultimo è un riconoscimento importante che dà, almeno per quanto in potere alla contrattazione collettiva, pieni diritti di cittadinanza a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori.
È stata normata, come previsto dal CCNL la Banca Ore Solidale per la cessione di ferie e PAR non goduti per favorire la solidarietà collettiva tra i dipendenti.
Sul fronte della partecipazione e dell’informativa, si è potenziato il lavoro congiunto sulla formazione, riconosciuta come chiave per lo sviluppo delle persone e delle competenze, ottenendo che il welfare non usufruito dai colleghi dimissionari venga utilizzato per il finanziamento di attività formative.
La nostra analisi e il costante lavoro sui Rapporti Biennali del personale maschile e femminile hanno prodotto un’importante risultato sulle pari opportunità, che vede formalizzata nell’accordo la costituzione di una commissione Pari Opportunità, in ottemperanza anche a quanto previsto dal CCNL. Alla commissione verranno forniti ogni anno i dati sullo spaccato di genere nelle varie sedi e si è preso l’impegno a un lavoro comune per favorire pari opportunità tra uomini e donne, oltre a potenziare l’occupazione femminile e avviare un confronto sull’incisività e sulla valorizzazione delle diversità.
Rimane aperta la discussione sul premio di risultato con l’impegno delle parti a concluderla entro la fine di febbraio, facendola precedere da un incontro con l’amministratore delegato che informerà il tavolo, così come previsto da CCNL, dell’andamento industriale e finanziario dell’impresa. Le parti sindacali hanno chiesto un premio che al valore massimo sia di 1500 €, in ragione della congiuntura di mercato e del riconoscimento del contributo delle lavoratrici e dei lavoratori. Nel prossimo mese e mezzo faremo quindi la discussione su montante e criteri.
A copertura del 2021 abbiamo ottenuto un’erogazione straordinaria di 700€ in welfare, per tutte e tutti, indipendentemente da livello di inquadramento o contratto part-time o full-time, a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori impattati dall’inflazione.
Abbiamo inoltre messo “al sicuro” scrivendole nell’accordo anche alcune prassi: le convocazioni aziendali e istituzionali sono escluse dal monte ore dei permessi sindacali, l’utilizzo di strumenti e piattaforme aziendali per lo svolgimento delle assemblee in modalità mista (in presenza e on line) così come il riconoscimento degli strumenti di democrazia digitale per eventuali operazioni elettive o referendarie. Scritta e quindi sancita la flessibilità in entrata dalle 8 alle 9.30.
L’accordo è stato presentato nelle assemblee, svolte sia online che in presenza. Assemblee partecipate e l’accordo è stato approvato a larghissima maggioranza. Lavoratrici e lavoratori hanno forse capito l’importanza della contrattazione collettiva?
Forse sì, sono arrivate alcune iscrizioni alla FIOM.
Questo accordo mi convince sempre più dell’importanza di fare sindacato anche nelle aziende “moderne” dove i salari sono alti, ma spesso l’attenzione ai diritti viene tralasciata. È importante disturbare il manovratore ed essere riconosciuti firmando accordi innovativi che migliorano le condizioni di vita lavorativa e soprattutto cercano di attuare pari opportunità per tutte e tutti.
Sono fiera ed orgogliosa di aver portato a termine questo lungo percorso.
Grazie compagni di coordinamento,
Grazie Valentina
Grazie FIOM!