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L’Unione fa la Forza (Lavoro)

  • 17
    2023
    Apr
    3:46 pm
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Come due realtà sindacali lavorano insieme a tutela dei lavoratori e lavoratrici in somministrazione

A tutela dei lavoratori in somministrazione, una formula di impiego relativamente recente e precaria, seppur tra le più potenzialmente tutelate, sono attive due realtà sindacali che si trovano a lavorare insieme e a intrecciare le proprie competenze e priorità per raggiungere l’obiettivo primario, ovvero proteggere i lavoratori. Il ruolo del sindacato, lo abbiamo detto, è fondamentale all’interno delle aziende sia per far sentire i lavoratori meno soli di fronte alle imprese sia per aumentare in essi la consapevolezza e la conoscenza dei propri diritti, che spesso restano loro oscuri per anni.

I lavoratori infatti spesso e volentieri vengono lasciati soli davanti alle proprie incombenze, non hanno consapevolezza di ciò che possono chiedere o pretendere, si limitano a recarsi sul posto di lavoro, far trascorrere le ore e poi tornare a casa. 

In molte realtà la presenza stabile del sindacato nei contesti di lavoro è ancora una lontana utopia, tant’è che molte situazioni sono ancora sconosciute e quindi poco tutelate. Tuttavia, laddove i sindacati sono riusciti a fare in qualche modo presa sui lavoratori i risultati si vedono. E in un panorama generale in cui la consapevolezza dei lavoratori viene posta in secondo piano senza essere incentivata incentivata dall’alto, unire le forze risulta ancora più importante.

Così Fiom (Federazione impiegati operai metallurgici) e NidIL (Nuove Identità di Lavoro) hanno sancito una importante unione a tutela dei lavoratori somministrati, con cui puntano a favorire le assunzioni dei lavoratori e lavoratrici in staff leasing sulla base dell’anzianità acquisita e incentivarli a reclamare i loro diritti. 

“NIdIL si occupa di rappresentare tutti i lavoratori atipici”, racconta Claudia Di Stefano, Segretaria NIdiL CGIL Milano. “Somministrati, collaboratori, autonomi, disoccupati, ma anche gli stagisti. L’obiettivo di NidIL all’interno della CGIL è di lavorare insieme alle altre categorie, così come stiamo facendo con la Fiom.”

La collaborazione tra Fiom e NidIL è attiva ormai da diversi anni, soprattutto da quando è esploso il fenomeno dello staff leasing che, ricordiamolo, consiste nell’impiego della tipologia del lavoro in somministrazione a tempo indeterminato.

La prima cosa che fa NidIL quando un lavoratore somministrato si iscrive è verificare la parità di trattamento. “In questo è fondamentale l’aiuto delle categorie, perché noi abbiamo bisogno di avere i contratti collettivi aziendali, per verificare se ci sono condizioni di miglior favore come i premi, abbiamo bisogno dei delegati e abbiamo bisogno di avere in mano dei cedolini paga dei lavoratori diretti.” Le agenzie, infatti, tendono ad assecondare le aziende utilizzatrici che rappresentano i loro clienti, lasciando ancora più soli i lavoratori davanti a iniquità e ingiustizie. “Essendo un rapporto trilaterale, si tende a fare il gioco delle tre carte, scaricandosi la colpa a vicenda”.

Nonostante sia necessaria una costante conoscenza reciproca e una comprensione delle necessità di ogni sigla senza invadere i rispettivi spazi, i risultati di questa collaborazione ci sono e sono soddisfacenti.

“L’importante è far capire ai lavoratori che devono unirsi per ottenere dei risultati.” Prosegue Roberta Turi, Segretaria Generale Fiom. “Nel momento in cui abbiamo lavorato bene abbiamo ottenuto dei risultati nella contrattazione, firmando accordi per stabilizzare parte dei lavoratori per la loro anzianità di servizio. Inoltre quando abbiamo scioperato hanno scioperato anche i lavoratori in somministrazione.”

Insomma, il futuro è “unirci e unire le forze”, perché “da soli non ci si basta”.