Forza Lavoro Body Wrapper

Il magico disordine della Siae Microelettronica

  • 13
    2022
    Giu
    11:09 am
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Ormai il grande parcheggio è semivuoto, molti operai e impiegati della SM, SiaeMicroelettronica di Cologno Monzese si sono già diretti verso casa. Anni fa quest’area era coperta quasi per intero da un campo da calcio poco utilizzato che ha lasciato spazio a un più moderno parco giochi e appunto al parking per i dipendenti. Ma sembrano lontani i tempi che mostravano uno scenario tipico “fantozziano” con un vero reggimento di lavoratori che lasciavano simultaneamente e disordinatamente l’azienda leader in telecomunicazioni, ora ridotto in numero in quanto molti dipendenti lavorano da casa, il tanto temuto smart working, o telelavoro, tanti ingegneri e softwaristi.

Del resto quel grande plotone era molto simile alla fanteria del mezzogiorno che procedeva in fila caotica verso la mensa, bloccando di fatto il traffico della città. Già, perché se c’è una particolarità evidente di questa azienda è il disordine della sua ubicazione, o meglio degli stabili che la compongono disposti a macchia di leopardo nella zona industriale: ben nove edifici, distinti e divisi da vie aperte al traffico, dove per raggiungere il refettorio si impiegano diversi minuti attraversando due vie. Ma non cambia molto per il resto degli altri complessi: ad esempio per portare apparecchiature dai laboratori al collaudo, piuttosto che da un magazzino alla produzione, c’è bisogno di un furgone che deve percorrere vie esterne. E gli stabili sarebbero dieci se contassimo anche il nuovo capannone, con i lavori fermi da anni, che con il suo scheletro sembra destinato a divenire un ecomostro se non si interverrà rapidamente. Grandi progetti e promesse ma che, in concomitanza della pandemia, crisi economica e d’identità, paiono al momento arenati. Ce lo raccontava poco fa Deborah in Siae da 26 anni, orgogliosa di fare parte di questo grande gruppo che conta 800 dipendenti nella sede italiana e che arriva fino a 1500 contando le filiali estere, quasi trenta tra Europa, Asia, Oceania e Americhe. Ancora orgogliosa nonostante i tempi siano davvero cambiati, quei tempi andati che tutti ricordano con malinconia, quei periodi con il fondatore ancora al comando, prima di lasciare, con la sua scomparsa, ai figli che non sembrano per niente all’altezza del “vecchio”. Quei tempi, come li chiamano in Siae, delle “vacche grasse”, quando c’erano più risorse, bonus e benefit per tutti, anche se le donne, anche da queste parti sembrano essere ancora considerate diversamente dai colleghi uomini, come sottolinea amaramente Deborah e che ci assicura combatterà fermamente questa ingiustizia nella lotta per l’uguaglianza! E’ addetta al collaudo delle radio che vengono prodotte qui e alle riparazioni di quelle guaste di ritorno dai clienti, tra i più importanti gestori delle rete telefoniche di tutto il mondo. Lavora in un reparto di tutti uomini, naturalmente. Ora ci deve salutare, torna a casa per dedicarsi alla sua vera passione: la cucina, e vuol preparare una bella cenetta al marito. Dopo aver visitato ed intervistato altri dipendenti, che ci confermano il disordine organizzativo e il futuro poco chiaro della azienda, che però continua a sopravvivere e che non ha risentito delle crisi precedenti, ci dirigiamo verso l’ultimo stabile, forse il più isolato ma molto attivo, dove è presente l’ufficio impianti e installazioni. Da qui squadre di tecnici e installatori partono ogni giorno per i cantieri, i siti dove sono ubicati i ripetitori per la telefonia cellulare. Lì vengono installati i ponti radio che collegano due postazioni via etere. Il ponte radio è composto da due parabole terrestri, prodotte da altre aziende, e da una o più radio esterne e un’unità da interno chiamata IDU, prodotte direttamente dalla SM, forse l’unica azienda a costruire quasi tutto “in casa” e di cui i proprietari ne vanno fieri, in questo mondo globalizzato. Le postazioni sono in genere tralicci o pali alti in genere dai trenta ai quaranta metri, ma talvolta anche molto di più, o anche sui tetti delle case e per fare in modo che funzioni ci deve essere una visibilità ottica, nessun ostacolo; poche foglie di un albero sono già un problema, il segnale viene attenuato e i megabit trasmessi non sono sufficienti. Questi aspetti tecnici ce li spiega Lorenzo in Siae da quindici anni. Anche lui con malinconia ricorda il giorno in cui  arrivò in questa grande azienda, per lui un vero punto di arrivo in quanto proveniva da una piccola azienda di telecomunicazioni di Cremona. In tutto 25 anni di esperienza, sempre in trasferta, anche all’estero. Ci racconta compiaciuto le “missioni” in Argentina di tre mesi consecutivi, o di quelle in Colombia, Perù e Venezuela. Di quelle annullate in Malesia, Norvegia o Brasile: “Pensavo di conquistare poco a poco il mondo come in un Risiko”, ci dice sorridente. Certo non è una vita facile quella dell’antennista trasfertista, ammette: “Sempre in giro e anche salire a 50 metri tutti i giorni è più da giovani e da single; non che sia vecchio, ma ci vuole una svolta e per tre anni ne ho avuto l’occasione, lavorando per altri laboratori dedicandomi all’aggiornamento dei software degli apparati da remoto e di notte (per limitare i disservizi), per le reti di Germania, Inghilterra e Olanda”. “Era il tempo di fermarsi in azienda, in ufficio, ma han voluto che tornassi a fare il lavoro in trasferta”, prosegue. E poi: “Per fortuna mi dedico più che altro ai sopralluoghi dei siti, uso il drone per fotografare la sommità dei tralicci, così non salgo più!” (ride). “Sarebbe stato proprio il momento giusto, perché qui ho trovato anche la compagna. Anzi, mi starà aspettando a casa e mi avrà sicuramente preparato una fantastica cenetta”.

Lo lasciamo con un dubbio: non lo starà aspettando proprio Deborah?

La Scheda

Nome: SIAE MICROELETTRONICA S.p.A.
Sede: Cologno Monzese (Milano)
Settore: Metalmeccanico Telecomunicazioni
Fondazione: 1952
Fondatore: Edoardo Mascetti

Attività principali:
• Produzione apparati radio per telecomunicazioni, ponti radio, microonde
• Produzione apparati ottici, fibra ottica
• Installazione impianti, tratte radio e multiplex ottici
• Gestione reti telefoniche

Personale:
• 1500 di cui 800 nella sede italiana
• 26 filiali in Europa, Asia, Oceania, Americhe

Capacità produttiva fatturato:
• Oltre 60mila apparati all’anno distribuiti in 90 Paesi
• Circa 200 milioni di euro

Altre produzioni:
• Apparecchiature elettroniche di precisione, sviluppati in camera bianca