I sindacalisti non servono a niente

Tiziana Crostelli
Ho bisogno che mi spieghi!
L’azienda va bene, lavoro ne abbiamo perché mandarmi, mandarci via?
Poi, perché mandano via me e il mio collega che fa lo stesso lavoro no? Lui è più giovane, avrebbe più possibilità di trovare un altro impiego…io sono vecchio, non mi vuole più nessuno. Troppo vecchio per lavorare, troppo giovane per andare in pensione.
Pensavo di essere indispensabile, pensavo di essere competente, pensavo di essere bravo…
Ho bisogno che mi ascolti!
Come farò a campare? Come farò senza un lavoro? Come farò senza uno stipendio?
Il lavoro era la mia vita e ho dato la mia vita per il lavoro…cosa farò adesso?
Sono frastornato, smarrito.
Il lavoro era la mia dignità, il mio riconoscimento, come indossare un vestito di orgoglio per i miei familiari, di stima per i miei conoscenti, di utilità per la comunità e di gratificazione per me.
Come posso tornare a casa adesso? Come posso dirlo ai miei cari?
No, no, non posso dirglielo, mi daranno del fallito…sono un fallito!
Mi sveglierò tutte le mattine e preparerò il pranzo da portare con me. Uscirò e poi tornerò, alle stesse ore.
No, no, non dirò niente a nessuno, continuerò a essere il rispettabile ingegner Faustino.
Ho bisogno che mi capisci!
Ho bisogno che mi capisci perché così non funziona!
Non posso stare in giro tutto il giorno come un pirla, magari al parco sempione come quando bigiavo da ragazzino.
E poi sai che c’è? Che sono incazzato, si, sono incazzato nero perché mi hanno rubato la vita, la tranquillità, il mio futuro.
Ho bisogno che mi dici
Che mi dici cosa devo fare, come posso fare, come incanalare questa rabbia, come fargliela pagare perché non è giusto che la passino liscia.
Ho bisogno che mi insegni
A lottare perché tutto ora è oltre me, è per i figli, per i giovani, per tutti gli altri lavoratori, è per giustizia e dignità.
Ho bisogno che mi stai accanto
Durante le lunghe e fredde notti di occupazione, intorno al bidone con il fuoco, accanto a me e ai miei compagni.
Davanti ai camion, per fermarli, per impedire che portino via macchinari e prodotti.
La situazione è drammatica, ma è così inebriante sentirsi ancora vivi e non più soli.
Ho bisogno di un abbraccio
Per festeggiare: sembra assurdo essere felici per essere riusciti a far fallire l’azienda, ma non c’era alternativa e ce l’abbiamo fatta, i padroni ladroni sono tutti indagati e andranno a processo.
Ho bisogno di te più che mai
Perché adesso inizia la fase più difficile: è finita la lotta, è finita la condivisione.
Si ritorna a essere soli, disperati, ma la consapevolezza di aver lottato, di aver fatto la differenza è tanta roba.
Ricomincerò da qui!
Ho bisogno che mi assisti
La cassa integrazione, la naspi, i documenti, il centro per l’impiego, l’inps…nuoto in un mare di burocrazia e faccio fatica a stare a galla…
Ho bisogno che non mi dimentichi
Rimetterò insieme pezzo per pezzo, poco per volta, un po’ di tempo di autonomia economica ce l’ho.
Io non ti dimenticherò mai, perché io senza di te non ce l’avrei mai fatta!
Abbiamo percorso un pezzo di vita, della mia vita, in cui tutto è cambiato e così velocemente, in cui sono state minate le mie certezze, in cui sono emerse le paure più profonde.
Ma ne siamo usciti e lo abbiamo fatto insieme.