Dobbiamo colmare quel vuoto.

Francesco Ilardi
“Buongiorno a tutti e tutte,
mi chiamo Francesco Ilardi e sono delegato sindacale e Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza alla GKN Sinter Metals che si trova a Cernusco sul Naviglio.
L’azienda ha circa 140 dipendenti di cui 12 sono somministrati, distribuiti in tutti i reparti produttivi.
Il 90% dei prodotti riguardano la componentistica dell’automotive. Il fatturato annuo è di circa 40 milioni di euro. Nel 2018 l’azienda è stata acquisita dal fondo Melrose.
L’azienda è sindacalizzata e gli iscritti alla Fiom sono 35, alla Fim 5.
Il mio intervento di oggi nasce dalla difficoltà che ho riscontrato nel coinvolgere i giovani lavoratori nelle tematiche sindacali e nel loro tesseramento; perciò, ho coinvolto direttamente gli interessati durante un turno notturno di lavoro.
I colleghi con cui mi sono confrontato sono due neodiplomati, Luca e Fabio.
Luca è stato assunto con un contratto d’apprendistato che comporta 36 mesi di contratto assicurato, formazione garantita e crescita economica e professionale.
Fabio invece ha un contratto di somministrazione che lo rende precario con un livello d’inquadramento il più basso possibile.
All’inizio della nostra discussione ho evidenziato che a parità di mansione i lavoratori hanno retribuzioni e contratti diversi, che vengono messi in competizione e, spinti dalla speranza di una stabilizzazione contrattuale, a dare sempre il 110% e offrire una disponibilità infinita del loro tempo (straordinari).
Luca e Stefano in tutto questo non vedono niente di male, conoscono solo questa realtà, per loro questa è la normalità e non credono nell’esistenza di alternative (“al loro posto farei la stessa cosa”, Luca relativo alla situazione di Stefano).
A questo punto ho evidenziato la funzione del sindacato nella storia del mondo del lavoro (vi evito le castronerie sentite e le loro interpretazioni personali del sindacato).
Né la scuola, né le agenzie interinali che gli procurano il lavoro, né la televisione e i genitori a casa, nessuno ha spiegato loro i cambiamenti che i lavoratori sostenuti dal sindacato hanno ottenuto.
Questi giovani non hanno colpe. Fondamentalmente sono cresciuti nella pedagogia del sistema consumistico. Partiti senza ideali e leaders politici inesistenti; un sistema scolastico in una crisi talmente cronica che forse non bisognerebbe chiamarla crisi, ma un progetto di scuola che non insegna a pensare, ma si limita a formare tecnicamente lavoratori, bypassando tematiche importanti come quelle di diritti e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Inoltre uno stato inesistente giunto a farsi rimpiazzare dalle imprese nel suo ruolo di tutore dei cittadini facendogli erogare a propria discrezione bonus (bollette, carburante, ecc.) creati per sopperire alla crisi energetica.
So che questo argomento può sembrare estraneo al discorso sindacale, ma personalmente penso che noi come sindacato abbiamo il compito di colmare questo vuoto, perché se non lo facciamo noi lo farà qualcun altro che ha come unico interesse il proprio profitto.
È necessario cercare il più possibile collaborazione per poter intercettare più lavoratori possibili e far svanire, coinvolgendoli, i pregiudizi che il sistema, tramite i mass-media ci ha addossato.
Concludo augurando a tutti un felice anno nuovo.”