Stefano Bilotti

Un giorno un pazzo prese un coltello al supermercato ed accoltellò persone, fu così che nascosero i coltelli.

Era stato giorni prima al pronto soccorso con ferite autoinflitte, lo avevamo medicato e dimesso, ma le ferite dentro erano quelle pericolose non curate e forse non curabili.
Il mese dopo una pazza prese una zappetta da giardini e col lato delle punte comincio a trafiggere i crani dei passanti uccidendone quattro e mandandone al pronto soccorso sei.
Aveva minacciato il suicidio più volte ed era stata anche lei ricoverata mesi prima
Fu così che nascosero gli attrezzi da giardinaggio nei supermercati.
Pochi mesi dopo un adolescente, anche lui con episodi di sofferenza psichica prese un cacciavite dal vano attrezzi x bricolage del supermercato e comincio ad avvitare giugulari e orecchie.
Nascosero così cacciaviti ed attrezzi esposti in tutti i supermercati.
Mesi dopo un signore compassato, che da tempo soffriva isolamento e disturbi per cui era di tanto in tanto seguito in un supermercato ruppe due bottiglie di birra e impugnandole per il collo cominciò a ferire e uccidere i clienti.
Solo contenitori in alluminio da allora.
Alla ennesima assemblea per l’ordine pubblico con cittadini, politici e forze dell’ordine un cittadino alzò la mano dicendo: “Ma non lo capite che il disagio che origina questi eventi va combattuto con l’ascolto e col miglioramento qualitativo e quantitativo del servizio di salute mentale pubblico? Quanto ci costa tutto questo, più degli stipendi di qualche operatore in più?”
Fu un attimo, alzarono tutti la testa e per un attimo ci fu silenzio, poi scuotendola come a dire non ci siamo, tornarono alla loro assordante caciara pensando: “Ma non ha ancora capito che i problemi vanno mantenuti e non risolti per fare politica?”
Persi poi le tracce del seguito, ma corre voce che anche i cellulari usati di taglio sulle carotidi furono ottimi strumenti di morte e non solo di rincoglionimento.