Cinque ore…

Daniele Marmondi
Cinque ore, 300 minuti, 18000 secondi: questo il tempo trascorso dopo che un aereo di Frontex*, Agenzia europea, ha avvisato tutte le autorità italiane di una imbarcazione carica di persone su cui non risultava all’apparenza nessun salvagente e altro mezzo di salvataggio in un mare che stava volgendo alla burrasca.
Cinque ore dove l’unica cosa certa è l’uscita di due mezzi della Guardia di Finanza che per altro non riuscivano neanche ad avvicinarsi a questo barcone proprio per le proibitive condizioni del mare.
Perché la Guardia Costiera, che ha i mezzi adatti per muoversi anche in quelle condizioni e salvare i naufraghi, non è intervenuta?
Domanda a cui speriamo la magistratura saprà dare una risposta, ma intanto quello che è certo che una immensa tragedia ha colpito le nostre coscienze.
68 persone tra cui 14 minori sono morti nella loro tragica fuga da condizioni di vita impossibili, dove anche un rischio così grande come una traversata piena di pericoli passa in secondo piano rispetto a una prospettiva di una nuova e dignitosa vita.
Questi morti sono solo gli ultimi di una lunghissima catena di morti nel Mediterraneo che sta diventando sempre più un tragico cimitero per poveri e disperati.
A cosa rispondono i governi che in questi anni si sono susseguiti in Italia e in Europa?
“Aiutiamoli a casa loro”, questo il loro logoro slogan a cui non seguono fatti se non dare finanziamenti a qualche capo clan locale per bloccare militarmente le partenze o meglio per rinchiudere questi disperati in lager per poterli poi ricattare e sfruttare affinché organizzi a sua volte le traversate della disperazione.
Il governo Meloni ha ulteriormente peggiorato la situazione con un’assurda guerra alle Ong che si occupano del soccorso in mare e che tante vite hanno salvato in questi anni.
Quest’ultima tragedia in mare ha però ancora più di altre volte dei precisi mandati morali e materiali, che hanno un nome e un cognome. Sono la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che dopo giorni da questo naufragio non ha ancora speso una parola concreta in merito; il Ministro degli interni Matteo Piantedosi, responsabile in primis della gestione di queste operazioni e autore di dichiarazioni che da sole meriterebbero un’incriminazione quantomeno morale; infine, il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini responsabile della Guardia Costiera nonché autore dei famigerati “decreti sicurezza” e della politica di odio e intolleranza.
Non so se mai la magistratura arriverà a definire le responsabilità penali di questi morti, spero però che quantomeno il karma renda per queste persone impossibile una notte senza incubi e travagli di coscienza, ma dubito perché una coscienza bisognerebbe averla…
Frontex: Agenzia europea della Guardia di frontiera e costiera, è stata fondata nel 2004 per assistere gli Stati membri dell’UE e i paesi associati Schengen nella protezione delle frontiere esterne dello spazio di libera circolazione dell’UE. In quanto Agenzia dell’UE, Frontex è finanziata dal bilancio dell’Unione e dai contributi dei paesi associati Schengen.