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8 marzo non solo di mimose

  • 08
    2023
    Mar
    8:00 am
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“Nasce finalmente una democrazia di donne e di uomini”, così Teresa Mattei, la più giovane costituente italiana eletta nelle fila del PCI, celebrava l’approvazione del principio di eguaglianza nella Costituzione.
Credo che la domanda che ci dobbiamo porre, come cittadine e cittadini, come delegate e delegati sindacali sia: ma oggi è davvero così? La costituzione è davvero applicata nel mondo del lavoro?
Art. 37 – “La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. (…)”
Prendiamo i dati della CGIL di Milano, sono i dati del Bollettino Milano al Lavoro, elaborati dal Dipartimento Mercato del Lavoro diretto da Antonio Verona.

2020UominiDonne
Tot123 euro138 euro102 euro
D562 euro585 euro478 euro
Q232 euro242 euro213 euro
IM109 euro125 euro96 euro
OP74 euro80 euro54 euro

Nel 2020 la paga giornaliera media a Milano nel settore privato è di 121€ lordi, 139€ per gli uomini e 103€ per le donne (sono paghe complessive quindi si riferiscono alla media tra operai, impiegati, quadri e dirigenti). Il salario medio lordo delle operaie è 55 euro, quello medio lordo di un dirigente maschio è 568€.

La differenza salariale (gender pay gap) è una delle tante forme di discriminazione che le donne subiscono, e su questo tema come delegate e delegati, come Sindacato dobbiamo prendere un impegno serio e concreto e provare in ogni contrattazione nazionale o aziendale a porre dei correttivi che riportino al rispetto del principio di uguaglianza della costituzione.

La legge ci fornisce un importante strumento il “Rapporto periodico sulla situazione del personale maschile e femminile” (art. 46 del D.Lgs. 11 aprile 2006, n.198 e successive modificazioni). In questo rapporto si chiede alle aziende di fotografare, ogni due anni, la popolazione aziendale evidenziando il numero complessivo di occupati, le categorie professionali e il livello di inquadramento, le promozioni e le assunzioni, le ore di formazione, le retribuzioni per categoria professionale e per livello di inquadramento.

Come FIOM Milano da anni analizziamo questi rapporti dai quali si evincono dati molto interessanti, tra cui l’inquadramento:

Questo grafico analisi, relativo al biennio 2020-2021, indica le percentuali di occupazione suddivisa per genere, su un campione di 45 aziende per un totale di 39023 addetti. È un dato parziale che evidenzia però una percentuale di occupazione femminile (nella laboriosa e moderna Milano) molto bassa: 24%.

Parliamo di salario:

Questi tre grafici, relativi a 17 aziende, sono dati parziali e per quanto riguarda impiegati e operai sono dati complessivi non dettagliati per livello di inquadramento,  evidenziano comunque come i salari femminili siano generalmente più bassi rispetto a quelli maschili.
8 Marzo 2023 arrivano le Mimose ma stiamo ancora aspettando l’attuazione dell’articolo 37.